L’appello è in 12 punti e vuole aprire un profondo dibattito nel mondo del sociale e del Terzo Settore per ridare forza ad alcuni temi che sono indispensabili per far tornare a crescere i volontari, le loro forme organizzative autonome (piccole e grandi), e la loro capacità di incidere sul cambiamento necessario per dare gambe più robuste alla solidarietà.
Per aderire all’appello contattare referente Associazione L. Tavazza: Riccardo Guido – ricc.guido@gmail.com
L’appello è già stato firmato, oltre che dai componenti dell’Associazione Tavazza, da autorevoli esponenti dell’associazionismo italiano come: don Vinicio Albanesi, Presidente Comunità di Capodarco; Francesco Gregorio Arena, Presidente emerito di LABSUS; don Luigi Ciotti, Presidente Gruppo ABELE; Ugo Ascoli, professore universitario; Nicolò Lipari; d. Rocco D’Ambrosio, docente della Pontificia Università Gregoriana; Antonio Gianfico, Presidente Società di San Vincenzo De Paoli; Rosa Jervolino Russo; Emanuele Alecci, Portavoce candidatura volontariato a patrimonio UNESCO; don Antonio Mazzi, Presidente Fondazione EXODUS, Tiziano Vecchiato, Fondazione Zancan, Gian Candido De Martin, Presidente Centro Bachelet; Giuseppe De Rita, presidente della Fondazione Censis; Livia Turco; Carlo Borzaga; don. Antonio Mastantuono; Giuseppe Cotturri; Pellegrino Capaldo.
Nel corso della conferenza stampa i 12 punti dell’appello sono stati illustrati da Maria Teresa Vinci, del direttivo dell’Associazione, che ha in particolare sottolineato la necessità di valorizzare la gratuità dell’azione volontaria, salvaguardando la presenza prevalente e determinante dei volontari nelle associazioni di questo settore. “Il volontariato del futuro deve avere una sua piena autonomia nel Terzo Settore – ha dichiarato Vinci – deve avere la possibilità di svilupparsi e di fare attività senza confonderle con le attività di servizio che richiedono l’utilizzo prevalente di lavoratori”.
La senatrice Monica Cirinnà (PD) è intervenuta per annunciare l’impegno a proporre al suo gruppo, in condivisione con il sen. Luigi Zanda (PD), di avviare un percorso per formulare una proposta di legge che accolga le richieste dell’appello , che parta già in questa legislatura e possa terminare il suo cammino nella prossima. “Il volontariato deve mantenere una sua libertà ed una sua autonomia – ha dichiarato la Cirinnà – le proposte di riforma devono andare in questa direzione e difendere le caratteristiche di dono, gratuità, prossimità”.
Dei firmatari dell’appello ha preso la parola Emanuele Alecci, portavoce della candidatura del volontariato a patrimonio immateriale dell’UNESCO, che ha ribadito la necessità di pensare al volontariato come organizzazione, perchè i singoli volontari rischiano di non essere il fattore di cambiamento nella società e di lotta alle disuguaglianze che, invece, la gratuità e la solidarietà debbono avere. Ha anche detto che il Parlamento deve prendere atto del disagio del volontariato italiano e valorizzarlo come vero bene comune.
Ha concluso la conferenza stampa l’intervento di Giuseppe Lumia, anche lui del direttivo dell’Associazione Tavazza, che ha chiesto a tutte le organizzazioni di volontariato, piccole e grandi, di farsi promotrici di una riflessione approfondita sul ruolo che dovrà essere svolto nel futuro, anche nella prospettiva della costruzione di una Unione Europea che sia vero luogo di lotta alle povertà economiche e sociali.