Economia circolare, processi di transizione energetica, cambiamenti climatici legati all’urbanizzazione e alle disuguaglianze sociali. Di questo si è parlato nel ciclo on line “Clima, Economia circolare, Città ecosostenibili”, un’esperienza formativa davvero intensa che ha coinvolto 383 partecipanti dalle provincie di Ferrara e di Modena.
L’iniziativa è stata promossa da CSV Terre Estensi, Comune di Ferrara, Università di Ferrara, Rete per la Giustizia Climatica Ferrara nell’ambito dell’Università del Volontariato. Nel dibattito a più voci, che lo scorso 4 maggio ha concluso l’edizione 2021 del corso, sono emerse diverse questioni che in queste settimane hanno fatto da filo rosso tra i partecipanti: attivisti ambientali, volontari di associazioni, studenti, cittadini interessati ai temi della crisi climatica.
Quali sono le vie che avvicinano di più i cittadini alla comprensione dei cambiamenti climatici? Cosa può spronare a mettere in discussione il vecchio modello di sviluppo consumistico che produce troppi rifiuti? Chi ne sta pagando di più le conseguenze? Da queste domande sono partiti gli interventi della tavola rotonda che ha appunto concluso il ciclo, moderata da Romeo Farinella, Direttore Centro di Ateneo per la Cooperazione allo Sviluppo Internazionale dell’Università di Ferrara.Il presidente del CSV Terre Estensi Alberto Caldana ha introdotto il dibattito, sottolineando come la sostenibilità ambientale sia prioritaria anche nell’agenda del nostro CSV locale.
A spiegare il futuro contesto regionale è stata la Vicepresidente della Regione Emilia Romagna Elly Schlein, parlando del nuovo Patto per il Lavoro e per il Clima, costruito in modo partecipato con 55 organizzazioni tra comuni, provincie, università, imprese, sindacati e associazioni del terzo settore. Una scelta forte che nella nostra regione orienterà l’investimento di fondi europei per la transizione ecologica, la trasformazione digitale e il contrasto alle disuguaglianze sociali.
Tra i grandi macrobiettivi: raggiungere il 100% delle energie rinnovabili nel 2035 e abbattere le emissioni entro il 2050, approntando strategie per ridurle del 55% entro il 2030. Sulle buone pratiche di partecipazione tra amministrazioni comunali e cittadini sono intervenuti Alessandro Rossi, ANCI Emilia Romagna, Alessandro Balboni, Comune di Ferrara, Cristiano Bottone, presidente di Transition Italia, Dario Nardi, Rete per la Giustizia Climatica Ferrara.
Tra le novità è stato citato il “Tavolo Verde”, un percorso partecipativo sperimentale avviato tra il Comune di Ferrara, Ferrara Tua e la Rete Giustizia Climatica, che ha consentito a molti cittadini di accedere a informazioni a cui non avrebbero altrimenti avuto accesso, favorendo presa di coscienza e condivisione di responsabilità su attività di salvaguardia ambientale.
Le decisioni coprogettate sono state viste come una delle vie possibili. Il cittadino che si attiva ha bisogno di sentirsi parte di una battaglia comune, ma anche di ricevere un appoggio che gli permetta di concretizzare una nuova realtà ecologica insieme alla comunità, perché le soluzioni per una vivibilità futura esistono già.